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L’itinerario arabo normanno dimenticato: guida ” alternativa”

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Dal sito ufficiale del Comune di Palermo apprendo che i monumenti in stile Arabo Normanno che fanno parte dell’itinerario Patrimonio dell’Unesco sono:

A Palermo

  • Palazzo Reale o dei Normanni.
  • Cappella Palatina 
  • Cattedrale
  • Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
  • Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana
  • Chiesa di San Cataldo
  • Castello della Zisa
  • Ponte dell’Ammiraglio.

A Monreale

  • Duomo
  • Chiostro

A Cefalù

  • Cattedrale. 

L’amministrazione comunale di Palermo, nella fretta di far dimenticare le due pesanti bocciature internazionali ( quella di Palermo Città d’arte e  quella “ tragi- comica” di Palermo città dello sport ) ha “ripiegato” sull’itinerario arabo- normanno. Ma forse per la “fretta” o per una certa dose di incompetenza si sono dimenticati dell’esistenza di alcuni monumenti arabo- normanni   meno conosciuti ma non per questo non meritevoli di comparire in quella lista.

Vorremmo iniziare questo nostro itinerario “alternativo” di monumenti “dimenticati” con quello che è certamente l’assenza più macroscopica e cioè con il CASTELLO DI MARE DOLCE O DELLA FAVARA. Il Palazzo, impropriamente detto “castello”, fu edificato nel 1071 e faceva parte integrante di  una cittadella fortificata situata alle falde di Monte Grifone che oltre al palazzo comprendeva un laghetto, alimentato dalle acque delle sorgenti di San Ciro. Il monumento è in discrete condizioni anche se inserito in un contesto fortemente degradato. Recentemente sono state abbattute delle costruzioni abusive che “adornavano” l’opera, ma siamo ancora lontani da un recupero completo del monumento.  Si trova nei pressi di Via Emiro Giafar.

Un altro monumento di grande interesse storico e artistico è la CHIESA DI SANTA CRISTINA LA VETERE. Viene considerata una delle più antiche chiese di Palermo esistenti. Infatti fu costruita nel 1171, per volere dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio. Si trova nel vicolo dei Pellegrini , traversa di Via Matteo Bonello. Vicolo dei Pellegrini, faceva parte della famosa “Via Francigena” che in origine partiva dalla Francia ( da quì il nome) e arrivava ai principali luoghi sacri del cristianesimo. La chiesa serviva come luogo di sosta e di ristoro per i pellegrini diretti in Terra Santa.   

 Sempre in Via Matteo Bonello abbiamo un altro monumento arabo- normanno, pieno di storia e di leggende, e precisamente la CAPPELLA E LA LOGGIA DELL’INCORONATA. Si tratta di un  piccolo monumento normanno, che secondo gli storici, venne costruito sui resti di una moschea risalente alla dinastia musulmana degli Aghlabiti. Secondo la tradizioni ,i re siciliani, successivamente all’incoronazione nella Cattedrale , usavano mostrarsi alla folla dei sudditi affacciandosi dallo spazio sopraelevato, allora privo di balaustra, che assunse per tale motivo  il nome di “Loggia dell’Incoronazione”. Secondo alcune fonti l’importante cerimonia avveniva invece in questa Cappella, intitolata anche per questo “Santa Maria Incoronata”.

Un altro monumento degno di attenzione , e soprattutto di urgenti restauri, e la CHIESA DI SAN GIOVANNI ALLA GUILLA che risale al 1165 e si trova in pieno quartiere “ Capo” L’opera, commissionata dal Gran Cancelliere Matteo D’Aiello, veniva utilizzata  per dare ospitalità e cure ai pellegrini che percorrevano la già citata Via “francigena”.

Se la Chiesa di San Giovanni è in precarie condizioni , la CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORETO è purtroppo un rudere, anche se tutti la “conoscono”. Infatti si trova all’inizio del Ponte Corleone( anch’esso in pessime condizioni nonostante non sia d’ epoca normanna) ed è visibile da tutti gli automobilisti che percorrono la “circonvallazione” ,lato Trapani. La chiesa, o ciò che resta, fu costruita nel 1088 ed era annessa a un Convento di monache Basiliane (convento di cui nel tempo si è persa ogni traccia).

Nelle vicinanze del Castello della Zisa, all’angolo tra Via dei Normanni e Piazza Zisa, troviamo due curiose chiese,disposte in senso inverso l’una rispetto all’altra ( una specie di 69). Si tratta della Chiesa di Gesù, Maria e Santo Stefano e della CAPPELLA NORMANNA DELLA SS. TRINITA’.Sembra che tale cappella , preesistente alla vicina Zisa , era originariamente una moschea. La cappelle è sormontata da una cupoletta, crediamo l’unica che si è “salvata” dalla tinteggiatura rossa dei restauratori ottocenteschi. e sembra che venisse utilizzata come cappella privata dai re normanni , quando si trovavano al Castello della Zisa.

Un’altra chiesa che è stata ingiustamente dimenticata dalle nostre autorità comunali è la famosa CHIESA DI SANTO SPIRITO, legata strettamente alla rivolta dei Vespri siciliani. La Chiesa fu realizzata nel 1178, sotto il regno di Guglielmo II, e fu affidata ai monaci Cistercensi. La chiesa, come abbiamo accennato, è legata alle vicende dei Vespri, Si narra che, all’uscita della messa del Vespro, il 31 marzo 1282, una giovane nobildonna palermitana fu pesantemente approcciata da un soldato francese. Fu questa la scintilla che fece scoppiare la rivolta verso gli oppressori angioini. La chiesa si trova presso il cimitero di Sant’Orsola e forse per questo non si è voluto che diventasse meta di turisti.

Un altro monumento importante, colpevolmente “dimenticato” dall’itinerario ufficiale arabo normanno e la BASILICA MINORE DELLA SANTISSIMA TRINITA’ DEL CANCELLIERE, comunemente conosciuta come   La Magione E’ una delle più antiche e più importanti chiese della città di Palermo e si trova nel quartiere Kalsa ( quartiere di origine e d’impostazione araba che stranamente è stata escluso da tale itinerario ufficiale ) che si trova di fronte l’omonima piazza. Fu fondata nel 1191 dal cancelliere di Guglielmo II d’Altavilla, Matteo D’Aiello e annessa alla contigua abbazia cistercense.  Fu l’ultima delle chiese edificate durante la dinastia normanna degli Altavilla: Tancredi vi seppellì il figlio Ruggero e lui stesso volle essere sepolto nella Basilica. Nel 1197 venne concessa all’ordine dei Cavalieri Teutonici ,diventando in seguito la “Casa o magione dei Cavalieri Teutonici” (da qui il nome della chiesa)  e sede del precettore generale dell’ordine.

Vorremmo ora ricordare il “ mistero” della CHIESA DI SAN GIOVANNI DEI LEBBROSI. La chiesa nasce dalle ceneri del castello di Yahya (Giovanni in lingua araba), durante la conquista dell’isola, nel 1071, da parte delle truppe Normanne di Ruggero I . Nel 1150 la chiesa divenne un lebbrosario. Da qui il nome di San Giovanni dei Lebbrosi. La chiesa era stata proposta giustamente tra quelle da inserire tra i monumenti  dell’”itinerario UNESCO arabo- normanno” ma stranamente è stata esclusa. Francamente ci sfuggono i motivi di tale cervellotica decisione.Il monumento si trova in Via Salvatore Cappello.

Ma oltre alle chiese, esistono anche dei monumenti normanni che meriterebbero di essere citati e visitati. Per esempio la PORTA SANT’AGATA e la PORTA MAZZARA , la CUBA SOTTANA e la CUBOLA, per non parlare di quei monumenti fuori dal territorio di Palermo, come il CASTELLACCIO DI MONREALE e le TERME DI CEFALA’ DIANA, forse l’unico monumento arabo originario esistente in Sicilia che, nonostante la strada provinciale 77 ridotta a una trazzera, merita una visita.

Purtroppo la fretta e una certa dose d’incompetenza hanno colpevolmente escluso questi monumenti dal circuito “ufficiale”, speriamo che la nuova amministrazione comunale saprà colmare questa grave lacuna. Comunque auguro agli amici una buona visita “alternativa” che certamente non è meno interessante di quella “ufficiale”..

 

 


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